sabato 15 novembre 2008

Riflessioni comuni di persone etereogenee..


Riporto di seguito un articolo di Corrado Augias che mi ha passato un mio compagno di corso e mi ha pregato di far circolare.

Il mio compagno è un perito elettrico in pensione che ha deciso di investire i suoi risparmi in una laura in filosofia...

L'articolo si intotola "Studenti in trincea" ed è la risposta alla e-mail di una studentessa che si chiama Eva Dal Canto:


"Egregio dott. Augias, noi studenti veniamo descritti dalla destra come nullafacenti amanti del comunismo vecchio stampo e della bella faccia di Che Guevara; nessuno a preso in coniderazione il fatto che le nostre proteste siano più che giustificate e sentite. Fino a pochi mesi fa ci si lamentava di una mancanza di "passione", di "amore" che spingessi i giovani ad uscire dai loro nidi mediatici (fatti di internet, cellulari,tv) per scendre in piazza, adesso si denigrano le nostre proteste in favore di una cosa fondamentale come la scuola. Scendono in piazza milioni di adoloscenti di tutti i partiti (alcune mie compagne di destra manifestano insieme a me che sono tesserata nel pd) per difendere non solo un'istituzione, ma la possibilità di sviluppare una propria intellettualità e conoscenza. Forse perchè non tutti sono come Gramsci che in un suo scritto dichiarava odio all'indiferenza, Forse molti ci preferiscono persi nelle nubi senza idee ed è forse quest0 il motivo vero che sta dietro i tagli all'istruzione. Cogito ergo sum diceva CArtesio; togliendoci la scuola ci viene in parte anche negata la possibilità di pensare. Quindi di essere."


Ecco la risposta del giornalista:

"La signora Eleonora De Musso da Firenze e il prof. Flaminio Cattabeni da Milano mi hanno entrambi mandato il discorso che Piero Calamandrei tenne nel febbraio 1950 ad un convegno dell'Associazione per la difesa della Scuola Nazionale. Sono rimasto turbato dall'attualità delle sue parole. Segno che i mali del nostro paese tendono a perpetuarsi restando, a mezzo secolo di distanza, identici.

Ne do per stralcio una piccola parte: Facciamo l'ipotesi che ci sia un partito dominante, il quale formalmente vuole rispettare la Costituzione. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli. Che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perchè in fondo, si dice, sono migliori di quelle di stato. E magari si danno dei premi, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figliuoli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata.. Bisogna tenere d'occhio i cuochi di questa bassa cucina, L'operazione si fa in tre modi: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignoare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Quest'ultimo é il metodo più pericoloso.."


Credo che si commenti da sè.

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